mercoledì 17 agosto 2011

Recensioni private 2. Franco Cordelli


Caro Fabrizio,

ho appena finito di leggere La Gallina. Mi sembra un romanzo notevolissimo, per una quantità di ragioni. Dominante è la precisione linguistica, ovvero stilistica - che dire insolita nella nostra attuale letteratura è poco. Ci si addentra con calma beffarda in un racconto d'altri tempi, dove di continuo l'allegoria si satura di elementi realistici o, viceversa, il dato (l'effetto) di realtà trascolora in un fatto allegorico. Ciò che più sorprende è però come questi due registri si sostanzino d'uno humor grottesco, ai limiti del farsesco, della commedia di costume, di tratti che possono oscillare tra Feydeau e Ferreri. Cito deliberatamente due autori così lontani fra loro per indicare l'impossibilità di definire in una tradizione riconoscibile in modo troppo stretto il tono della narrazione. E' quanto di più sorprendente ci dà La gallina. Si tratta in definitiva di un "apologo" sul sentimento di estraneità che insidia la vita di chiunque, o che può all'improvviso insidiarla e sconvolgerla. Non escluderei che tale a-temporalità sia scaturita da un momento (da un tempo storico) ben determinato, e riconoscibile, il nostro, italiano.

Un caro saluto, Franco.

Roma, 16.5.2011

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